Giovedì 5 novembre, in Conferenza Stato-Regioni è stato approvato il documento redatto dal Ministero della salute sull’istituzione della nuova figura professionale dell’Osteopata.
A quasi 3 anni dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale della legge 11 gennaio 2018, n.3, recante “Delega al Governo in materia di sperimentazione clinica dei medicinali nonché disposizioni per il riordino delle professioni sanitarie e per la dirigenza sanitaria del ministero della Salute”, testo che individuava la nuova professione sanitaria dell’Osteopatia (Art. 7), la Conferenza Stato-Regioni approva l’Accordo che delinea il profilo, gli ambiti di attività e competenza, e il contesto operativo della figura dell’Osteopata in Italia.
I CONTENUTI DELL’ACCORDO
Il testo, che recepisce alcune delle richieste fatte dalle Regioni al Ministero della Salute, dà indicazioni di quelli che saranno i prossimi passaggi, quali “la valutazione delle esperienze professionali”, nonché “la definizione dei criteri per il riconoscimento dell’equipollenza dei titoli pregressi alla laurea universitaria in osteopatia” (dal testo dell’Accordo).
L’Accordo rappresenta il primo step del procedimento legislativo di regolamentazione dell’Osteopatia come descritto nell’art. 7, comma 2 della legge 3/2018. Ora toccherà al Ministero dell’Università che, di concerto con il Ministero della Salute, dovrà definire “l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia”.
COSA CAMBIA PER LE SCUOLE DI OSTEOPATIA?
Ad oggi, per le scuole e le Accademie come AIMO, che erogano corsi di Osteopatia, non è cambiato nulla: fino al completamento dell’iter legislativo, o comunque al sopraggiungere di specifiche direttive, le scuole di Osteopatia potranno continuare a proporre percorsi formativi secondo i propri programmi didattici.
E’ importante ribadire, tuttavia, che questo Accordo rappresenta un evento di notevole rilievo per il mondo osteopatico italiano, sempre più vicino alla definitiva ufficializzazione del riconoscimento della figura dell’Osteopata.